Roberto Mercadini

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SCRITTI

I libri che scrivo non sono romanzi né saggi. O forse sono entrambe le cose. Fatto sta che non invento nulla: tutti i personaggi sono realmente esistiti, tutte le vicende narrate si sono effettivamente svolte, tutte le parole riportate fra virgolette si trovano nei documenti e nelle testimonianze. Ma io non scrivo con l’intento di informare; scrivo per la meraviglia, per il riso e per lo sgomento.

Fa eccezione “Storia perfetta dell’errore”, il primo libro pubblicato da Rizzoli. Lì ho dato alle mie storie la cornice di un romanzo epistolare. Per la mia prima (e probabilmente ultima) volta ho inventato una vicenda e una manciata di personaggi.

LA DONNA CHE RISE DI DIO e altre storie della Bibbia

Nella Bibbia non troviamo traccia di eroi né, propriamente, esempi di virtù morale. I protagonisti delle vicende, persino le figure più venerabili come Abramo, Giacobbe, Mosè, Davide, Salomone, sono segnati da una moltitudine di colpe, o destinati a coprirsi di ridicolo, o entrambe le cose. Figure di bruciante verità: protagonisti di una narrazione dove ogni re è nudo, ogni principe ha voce di ranocchio, nessuna bella addormentata può dormire sogni tranquilli.

Il salmo 64 recita “un baratro è l’uomo e il suo cuore un abisso”. La lettura della Bibbia disattende qualsiasi certezza, ci toglie il terreno da sotto i piedi; precipitiamo nell’abisso umano, oscuro e abbacinante, costretti ora a trattenere il fiato, ora a respirare disperatamente a pieni polmoni, ora a gemere, ora a ridere di meraviglia.

 

L'INGEGNO E LE TENEBRE

Pensando al Rinascimento è probabile che vi vengano in mente lo splendore delle città, le opere sublimi, la magnificenza di signori e papi. Aprendo questo libro, mettete da parte ciò che pensate di sapere: verrete travolti dallo stupore.

State per cominciare un viaggio nei meandri di un tempo imprevedibile, fatto di voli pindarici e cadute fragorose. Popolato di artisti strepitosi oggi dimenticati, contesse guerriere e frati ribelli. Al vostro fianco in questa avventura, ci saranno due giganti della storia dell’arte destinati a odiarsi per tutta la vita, Leonardo e Michelangelo, la cui rivalità vi accompagnerà lungo il racconto. Entrambi toscani, geniali e precoci, non potrebbero essere più distanti: Michelangelo è capriccioso, perfezionista, trasandato nei modi ma determinato a farsi strada a colpi di scalpello; Leonardo è un uomo dai contorni sfumati, elegantissimo, non rispetta mai una consegna e, tra le tante mansioni, finisce persino a fare il musicista di corte. Perché questa è una storia con tappe straordinarie e inaspettate, tra buie botteghe d’arte e cappelle che esplodono di colore. Un’epoca in cui, come nelle vite di Leonardo e Michelangelo, non ci sono confini tra le luci e le ombre: l’ingegno solare dei gesti perfetti di un artista convive sempre con le tenebre dell’ossessione.

Roberto Mercadini si conferma in queste pagine un narratore d’eccezione, che con una verve fuori dal comune sa far rivivere, scompigliati e umanissimi, i protagonisti del nostro passato e, attraverso scorci mai scontati, ci porta dritti al cuore di un tempo che non smetterà mai di sorprenderci.

BOMBA ATOMICA

Sappiamo tutti come va a finire, e quindi che senso ha raccontare la storia della bomba atomica? Nessuno, in apparenza. Il mattino del 6 agosto 1945 il primo ordigno viene sganciato sulla città di Hiroshima e fa circa 166.000 morti, seguito tre giorni dopo dal secondo, su Nagasaki. La sorpresa però, ci svela Mercadini con una prosa brillante e insieme rigorosa, non sta nel finale, bensì nei singoli passaggi, negli innumerevoli dettagli e casualità – un presidente che sale al potere nel momento sbagliato, Nobel consegnati per errore, fisici convinti di doversi opporre ai marziani, piste sbagliate etc. - che portano all’esplosione di Fat Man e Little Boy: la più grande catastrofe della Storia del Novecento, forse, e cartina al tornasole della follia di un destino che si realizza per vie tortuose e inaspettate. Prendendo spunto da uno dei suoi monologhi più riusciti, Roberto Mercadini ci racconta protagonisti e retroscena di quell’evento devastante, e traccia una mappa del mondo che dimostra come l’assurdo sia la più potente molla evolutiva.

 

STORIA PERFETTA DELL'ERRORE

"Siamo tutti nati da cose imperfette. Siamo tutti incerti, in equilibrio precario. Qualsiasi bellezza di cui possiamo risplendere è scavata dentro questa fragilità." Pietro Zangheri, paleoantropologo, ama la precisione. Che si tratti di organizzare una cena o di datare un reperto preistorico, non vuole che nulla sia lasciato al caso. Ama anche le imprese difficili, e infatti sogna di superare il temutissimo esame per l'ottavo dan di kendo. Infine, ama Selene, una giovane traduttrice che ha gli occhi neri e sembra fatta di fuoco: lui progetta, lei scombina; lui misura ogni gesto, lei gioca solo d'istinto; lui tace e riflette, lei si accende e divampa. Quando Selene scopre di soffrire di un disturbo che la rende ancora più imprevedibile, fugge lontano, convinta che Pietro, ossessionato dalla perfezione, non possa stare accanto a una come lei. Non sa che il suo uomo ha il cuore saldo e paziente, e ha già un piano per riconquistarla: le racconterà le storie degli "errori" più meravigliosi di sempre. Come quello di Galileo, che puntando il cannocchiale nella direzione sbagliata è riuscito a vedere la Luna; o quello di Michelangelo, che ha dato vita al suo David da un blocco di marmo bozzuto e scadente. Dagli errori genetici, motore dell'evoluzione, a quelli umanissimi che ogni giorno ci fanno cadere, rialzare, perdere e innamorare, Roberto Mercadini trova il modo più tenero e delicato per ricordarci che è proprio dal caos e dall'imperfezione che nascono le cose più belle.